La sala presenta l’evoluzione di Giacomo Balla tra il 1913 e gli anni Venti, sottolineando la sua ricerca nell’ambito del futurismo e dell’astrazione. I pannelli esplorano il suo interesse per la teosofia e la rappresentazione delle energie cosmiche attraverso le “linee andamentali”, che trascendono la mera velocità per tradursi in forme ritmiche e modulari. Inoltre, il percorso illustra come Balla affronti il contrasto tra scienza e superstizione nella composizione di opere come Scienza contro oscurantismo e Pessimismo e ottimismo, quest’ultima concepita come un bilanciamento simbolico tra opposti. La stanza evidenzia la sintesi tra innovazione formale e tematiche filosofiche nel lavoro dell’artista.