Giacomo Balla, Un Universo di Luce. La Collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, ospitata al Palazzo del Governatore di Parma dal 10 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026, riunisce per la prima volta oltre 60 opere del grande artista provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. È una retrospettiva unica, che celebra il genio di Balla (1871-1958), definito “pittore della luce”, ripercorrendo l’intero arco della sua produzione.

Curata da Cesare Biasini Selvaggi e Renata Cristina Mazzantini, la mostra nasce dalla collaborazione tra Comune di Parma e Galleria Nazionale, con il sostegno di Fondazione Cariparma e Regione Emilia-Romagna. Il percorso espositivo, articolato in 13 sale, presenta opere provenienti dalla storica donazione delle figlie Elica e Luce Balla, arricchite da studi e documenti dell’Archivio Gigli.

Il viaggio artistico parte dal realismo sociale e divisionista, con opere come Nello specchio (1901-02), per arrivare al futurismo, di cui Balla fu tra i fondatori insieme a Marinetti e Boccioni, fino alla figurazione sperimentale degli anni Trenta e Quaranta. Tra i nuclei più intensi, il ciclo “Dei viventi”, dedicato agli emarginati del progresso, e le celebri “Compenetrazioni iridescenti”, esempio pionieristico di astrazione luminosa.

Il percorso comprende anche studi come I ritmi dell’archetto e opere sul dinamismo e la velocità, oltre a dipinti interventisti come Forme-volume del grido “Viva l’Italia” (1915), analizzato con moderne tecniche radiografiche.

La mostra si conclude con la produzione tarda, influenzata dalla fotografia e dal cinema, come La fila per l’agnello (1942), dove Balla, ancora sperimentatore, ritrae la realtà quotidiana filtrata dalla luce, tema costante e vitale della sua intera ricerca artistica.